Categoria: Posti

  • Un metrò chiamato desiderio

    Un metrò chiamato desiderio

    Anvedi, che meraviglia, ma è aperta davvero, com’è nuova, com’è precisa, com’è bella, anzi bella forse no però viaggia, e de che te lamenti. Sempre interessante osservare la stupefazione dei romani di fronte alle cose nuove, l’espressione di sorpresa mista a incredulità per essere costretti a sospendere, seppur momentaneamente, il perenne stato di scazzatura e indignazione…

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  • Gibellina viva e morta

    Gibellina viva e morta

    Arriviamo a Gibellina Nuova sotto un sole che non fa prigionieri. Vaghiamo sigillati nell’aria condizionata dietro gli sportelli dell’auto cercando inutilmente un centro, una piazza, un cardo, un decumano, una cattedrale, un bandolo della matassa. Ma bisogna scendere, perché Gibellina è un quadro in cui puoi camminare dentro, vagando dentro piazze geometriche, monumenti di cemento armato,…

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  • Capaci

    Capaci

    Quello che vedi transitando in macchina dall’autostrada tra la città e l’aeroporto che è “uno scempio che adesso porta un nome di rispetto” sono case cariate che nascondono il mare, tramonti che infuocano un orizzonte che si vede a tratti, e poi la strada che promette una corsa in apparente libertà dalla morsa del traffico che imprigiona la…

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  • Palermo che galleggia

    Palermo che galleggia

    A Palermo i corpi galleggiano nell’azzurro del mezzogiorno, sotto un sole che stecchisce pure i cani, difatti in tutto l’occidente siciliano è un’impresa trovarne uno in posizione eretta, tutti sdraiati in terra, sull’asfalto o sul basolato, inseguendo la linea dell’ombra. E c’è una luce fortissima che va a sbattere contro palazzi antichi e saturi di…

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  • Prove di una parata

    Prove di una parata

    Il passo di marcia risuona sui sampietrini, cori da gita e da battaglia riecheggiano tra Caracalla e i Fori Imperiali, corre via veloce una camionetta mimetica. Qualcuno che ignaro si trovasse a passare per il centro di Roma in una notte di fine maggio penserebbe di trovarsi di fronte a un golpe militare nella semi-oscurità della capitale o a…

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  • Casa Praz

    Casa Praz

    La sera rientrava nella sua casa, che si era costruita addosso come una chiocciola. Tutti gli oggetti che ne facevano parte erano attimi solidificati, sensazioni rapprese. I desideri, i ricordi, i rimpianti, le nostalgie si insinuavano e si nascondevano tra i mobili, i quadri e le suppellettili, fino a quando quelle stanze erano uno straccio bagnato che…

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