Categoria: Posti

  • La Scala

    La Scala

    Dentro la Scala si cammina a passi felpati, pare sempre di disturbare, di non essere all’altezza né dei feroci loggionisti ottuagenari né del vippaio più mondano che culturale visto alle prime in televisione, né dell’aristocrazia sette e ottocentesca dei vecchi palchi, usati a loro tempo come uffici e cucine e boudoir né di tutta quell’arte,…

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  • La grande bruttezza

    La grande bruttezza

    Tra la bellezza metafisica e la bruttezza fisica si vive nella capitale, sentendosi come facce di ostaggi e di rapiti appesi a turno fuori dalle finestre del Campidoglio, innocue prede di amministratori ora rapaci ora disorientati, consolati dal rossastro delle facciate dei palazzi, quello delle dimore nobiliari in centro come delle edificazioni caltagironiane aggrappate al…

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  • I fiori e le torri

    I fiori e le torri

    Piove da sei giorni e potrebbe piovere per altri sei. I nuovi grattacieli di Milano sono stati tirati sù dove prima c’erano dei terreni abbandonati, lasciati lì dal retrocedere di un chilometro della vecchia stazione, spesso riempiti dalle carovane degli spettacoli circensi. Sono uno affianco all’altro, una dozzina di torri possenti, acciaio e vetro e cemento.…

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  • Scene da un manicomio

    Scene da un manicomio

    Le porte, i cancelli, le recinzioni. Adesso in questa che fino a un quindicina d’anni fa era “la città dei matti” gli unici confini sono quelli dell’abbandono. Palazzi sbarrati, porte murate, finestre cieche, cancelli mangiati dall’erba e dalla ruggine. Lì c’è il cancello d’ingresso. Ogni volta che lo varcavamo, racconta Adriano Pallotta, infermiere in pensione, dovevamo…

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  • Il blues del gazometro

    Il blues del gazometro

    L’uomo del gas col pizzo grigio, gli occhiali scuri, la giacca rossa, il cappello nero da bluesman tira fuori l’armonica, la poggia sulla bocca e si mette a suonare. Le note fuggono via come gas. Nella pancia di uno dei vecchi gazometri, al posto dell’acqua e dell’aria, c’è un garage. Suono il blues, dice l’uomo del…

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  • O’ per e o’ muss

    O’ per e o’ muss

    Dietro il vetro appannato una cascata gocciolante di acqua bagna i pezzi arricciati di trippa, i frammenti di piedi, le teste mozzate di manzi e maiali. Napoli è un sepolcro fiorito di corone che si chiude sopra di me. Mi perdo nei vicoli, dove uno spumante costa un euro, e al mercato della Pigna Secca, tra capretti…

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