Categoria: Utopie di strapaese

  • Utopie di strapaese – capitolo 4/ Strapaese 2.0

    Utopie di strapaese – capitolo 4/ Strapaese 2.0

    Non è facile accorgersi di quanto cambi il mondo attorno a noi, in poco tempo. Non il grande mondo, il pianeta coi suoi destini. Ma il piccolo mondo che crediamo di conoscere, il territorio che ci circonda, la nostra città, il paese, il quartiere, le case e le strade vicino casa. Mi è capitato recentemente di…

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  • Utopie di strapaese – capitolo 3/ Lo Strapaese al governo

    Utopie di strapaese – capitolo 3/ Lo Strapaese al governo

    Se la metropoli è stata il medium principale, nonché la metafora più efficace dell’esperienza moderna, e se la televisione ne ha rilanciato la potenza comunicativa nella fase tardo-moderna, allora la new town berlusconiana dove si colloca? Sicuramente sulla stessa linea dell’urbanistica anti-urbana all’italiana, lungo lo stesso sentiero su cui abbiamo trovato i borghi littori del Duce…

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  • Utopie di strapaese – capitolo 2/ Va ora in onda lo Strapaese

    Utopie di strapaese – capitolo 2/ Va ora in onda lo Strapaese

    Tutto cambiò quando alle città in espansione, come corpi sempre più obesi e nervosi e famelici, spuntarono le antenne. Una foresta di antenne si moltiplicò sui tetti delle case, come evidente segno esteriore di consumo e benessere, gli enormi ripetitori della Rai, da collina a collina, divennero il simbolo del potere della televisione. Quelle foreste di…

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  • Utopie di strapaese – capitolo 1 / Benvenuti a Strapaese

    Utopie di strapaese – capitolo 1 / Benvenuti a Strapaese

    La città nuova fascista ormai realizzata, con l’intonaco fresco sui muri appena tirati sù, offriva, alle soglie della guerra, agli occhi di chi la visitava fuggevolmente e di chi veniva ad abitarla, un’immagine che probabilmente oggi è avvertibile solo a sprazzi, a brandelli. C’è stata la guerra, c’è stato soprattutto l’impetuoso e disordinato sviluppo dei decenni…

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  • La città dei numeri uno

    La città dei numeri uno

    Milano Due, località Segrate, un giorno di pioggia. Una città di polistirolo espanso, abitanti di polistirolo espanso. Guardie private al perimetro della finta città. Studi televisivi e cigni in un laghetto solcato da un ponticello di legno altoatesino. Sui bidoni e sui cartelli il logo del Biscione è ancora nitido, come nuovo. Però si sta bene.…

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